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GLI ESORDI

Alla metà degli anni Novanta del secolo concluso, quando la parabola del Funboard stava prendendo una piega discendente, ci si interrogò sul futuro dello sport del windsurf, e sulla necessità di dare vita a uno spazio esplicitamente dedicato alle giovani generazioni. Il segmento juniores delle classi all'epoca più in voga segnava il passo e rappresentava comunque solamente una parte minoritaria di un movimento che stava progressivamente invecchiando.

Il punto di svolta avvenne a Marina di Ragusa, in occasione di una regata nazionale Funboard caratterizzata da un tempo da tregenda, tra acquazzoni e temporali, nel marzo 1996. Compiendo un viaggio, forse non lunghissimo chilometricamente parlando ma abbastanza disagiato per lo stato delle strade, Valerio Linares, insegnante in una scuola media a Marsala, con un gruppetto di amici, volle incontrare le persone che da diversi anni gestivano l'allora migliore attività organizzata del windsurf nazionale, l'Associazione Italiana Classi Windsurf. Valerio segnalò che nella città siciliana un folto gruppo di giovanissimi erano costantemente in acqua, e attendevano solo uno spazio strutturato per poter rendere il loro hobby un'attività sportiva a pieno titolo. Ad ascoltare queste parole Paolo Ghione, che dal suo osservatorio privilegiato di Bordighera, a pochi minuti dal confine francese, monitorava quanto andava maturando in terra transalpina. Dove da alcuni anni una nuova classe, l'ALOHA, con tavole prodotte dalla Tiga, stava rappresentando una palestra fondamentale per riavvicinare alla tavola i ragazzini dai 9-10 ai 15-16 anni.

La riflessione era iniziata e potè godere di ulteriori contributi da parte di Marco Senio Corti, il dinamico presidente della LNI Civitavecchia dove nell'autunno 1996 si disputarono le prime regate ufficiali in Italia di Wave Performance, e di Ezio Ferin, forse l'unica persona che dalla fine degli anni Ottanta mostrava una rara sensibilità verso le problematiche del trasferimento di conoscenze verso le future generazioni, snobbate purtroppo dalla maggioranza dei regatanti che si pensavano evergreen.

In attesa che maturassero le cose, Ghione lanciò una scommessa: tentare di organizzare anche in Italia una regata Aloha. E così, per la Pasqua 1997, fu promosso a Bordighera un evento. All'epoca il web era da poco diffuso e coinvolgeva un numero ristretto di persone, i telefonini stavano appena prendendo piede e i social network erano ancora aldilà da venire. La promozione pertanto venne affidata al più classico dei richiami, quel tamtam del passaparola tra amici e conoscenti. I dubbi serpeggiavano sulla riuscita della manifestazione. Ma, con grande sorpresa degli organizzatori, oltre cinquanta atleti convennero nell'estremo Ponente ligure, da molte parti d'Italia. Due fratelli da Bari, un'utilitaria stracarica da Marsala, alcuni ragazzi dal Lazio e dalla Toscana, Marina Julia e Caldaro e il folto gruppo dei locals, accompagnato da diversi atleti francesi. Il dado era tratto.

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GLI ANNI DELL'ALOHA (1997-2005)

L'indubbio successo di Bordighera fece aprire gli occhi anche alla Federazione Italiana Vela. Soprattutto ai componenti del gruppo di Lavoro Tavole, che aveva tra i protagonisti il Consigliere Federale Gabriele Guccione da Palermo, Mario De Grenet da Anzio, figura notissima nel panorama velico italiano, Franco Pagliarani da Riccione e l'allora Segretario di Classe AICW Vittorio Dall'Aglio. A tarda estate 1997 ebbe luogo il primo campionato nazionale Aloha e alcuni nostri alteti presero parte al mondiale. I numeri iniziavano a crescere, anche se Aloha rimaneva sempre un piccolo nucleo, che raggiunse picchi attorno al centinaio di soci. Nel 1999 ai Mondiali di Martigues un giovanissimo Andrea Ferin conquistò la medaglia di bronzo, il primo podio italiano nella storia delle classi del windsurf giovanile. Nel 2001 la LNI Ostia ospitò i primi mondiali in terra italiana, dove Flavia Tartaglini nelle acque di casa salì sul gradino più basso del podio, trampolino di lancio per una grandissima carriera che la ha vista rappresentare i colori azzurri agli ultimi Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

Dopo cinque anni di referenza affidata a Marco Rossi, la Classe Aloha venne riconosciuta ufficialmente dalla FIV nel 2002, con la nomina di Marco Senio Corti quale Segretario di Classe. In un lustro la realtà si consolidò oltre ogni aspettativa.

Il 2002 vide anche il successo mondiale nella categoria Minim per Laura Linares, un'altra alteta che avrebbe rivinto gli Europei nel 2003 e, passata nella categoria Mistral Mjod e poi RS:X Youth, avrebbe segnato la storia del windsurf giovanile internazionale, grazie soprattutto al finora ineguagliato palmarés di cinque medaglie di cui tre ori ai Mondiali Giovanili ISAF tra il 2004 e il 2008. Nessun atleta, in nessuna classe velica, è mai riuscito a tanto.

Ma ogni vicenda ha la sua parabola discendente, e nel 2004 la tavola Aloha dimostrava palesemente i suoi limiti. Si parlava della nuova tavola che, dopo i Giochi di Atene, avrebbe pensionato Mistral, e il segmento propedeutico era chiamato a una risposta.

In un meeting al salone Nautico di Londra nel gennaio 2004, si ratificò la necessità di trovare una nuova tavola, indicendo un trial che si sarebbe svolto l'estate successiva a Nesebar in Bulgaria, in occasione dei Mondiali delle varie classi giovanili.  A Londra Marco Rossi ed Ezio Ferin vennero cooptati nel Comitato Internazionale Aloha. Nesebar, nel test coordinato da Ezio Ferin, vide emergere la tavola Techno 293, che nel 2005 si sarebbe affiancata all'Aloha, per diventare nel 2006 la nuova tavola emblematica del windsurf giovanile. Ezio Ferin fu eletto Presidente della Classe Internazionale Aloha.

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I PRIMI ANNI TECHNO 293

Cambiare tavola significava anche prevedere un notevole esborso da parte dei circoli e delle famiglie, con il rischio di diminuire la consistenza della flotta. Un rischio che era ben presente al Gruppo di Lavoro Tavole a Vela della FIV, all'epoca guidato da Mario De Grenet. La FIV stanziò quindi un significativo budget che consentì nel volgere di pochi mesi un ricambio completo delle attrezzature. Tanto che a fine 2005 l'Aloha era definitivamernte andata in pensione e non fu necessario prevedere una sua continuazione per gli atleti di livello inferiore non propensi alle posizioni di vertice.

La nuova tavola risvegliò interesse per il windsurf giovanile e Marsala ospitò i primi campionati mondiali della nuova classe, riconosciuta nello stesso 2006 da ISAF e FIV, con una continuità dirigenziale sia in Italia con Marco Senio Corti che internazionalmente con Ezio Ferin. Marsala rapresentò un'edizione trionfale della rassegna iridata, con i due ori del compianto Guido Carli under 17 e di Davide La Vela under 15 e podi femminili.

I numeri tornarono a crescere e si evidenziò la necessità si giungere a  un monotipo anche per le vele. Nel 2007 un'attenta analisi dei benefici sulla scorta di una serie di dati forniti da produttori ai quali era stato chiesto di avanzare un'offerta basata su una teoria di parametri, portò ad abbinare i rig Bic Techno OD, che da allora costituiscono un'accoppiata vincente con la tavola.

Un'ulteriore step verso un consolidamento della nuova classe avvenne nel 2008, quando Civitavecchia ospitò la prima edizione valida dei Campionati Europei (dopo un infruttuoso debutto a Cadice l'anno precedente) e, soprattutto, nel 2010 quando la tavola Techno 293 fu scelta come una delle due classi veliche ammesse alla prima edizione dei Giochi Olimpici Giovanili (YOG) estivi a Singapore. Con Civitavecchia nuovamente prescelta per essere sede della selezione mondiale che avrebbe completato il ranking delle nazioni partecipanti a questa prestigiosa ribalta. Yog ancora una volta nel segno dell'Italia, con Veronica Fanciulli medaglia d'argento. Nel frattempo l'Italia ha sempre vinto almeno una medaglia d'oro in tutte le edizioni dei mondiali che si sono succedute, con Caterina Farchione, Catherine Fogli, Veronica Fanciulli.

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IL NOSTRO DECENNIO CON LA CLASSE TECHNO 293 SUGLI ALLORI

Con il 2010 la classe si rafforza sia a livello nazionale che internazionale. I numeri cominciano a crescere impetuosamente. Il numero dei soci aumenta progressivamente, superando prima quota 250, poi quota 300, per attestarsi nel 2016 a quota 390. Il traguardo dei 400 soci sembra ormai a portata di mano.  I Campionati Europei e Mondiali raggiungono obiettivi di partecipazione impensabili sino a qualche anno prima. A Torbole, nell'ottobre 2016, erano in acqua quasi 500 atleti. Italia ancora sugli allori mondiali con i trionfi di Marta Maggetti, Carlo Ciabatti e, soprattutto, di Giorgia Speciale che inanella vittorie su vittorie fino a collocarsi a un vertice assoluto di medaglie che difficilmente potrà trovare repliche. Cinque medaglie, tre d'oro e due d'argento in altrettante edizioni dei mondiali, sono un primato che può solo essere eguagliato, così come l'avere vinto sia europei e mondiali nelle due categorie under 15 e under 17 è un record appannaggio delle nostre due portacolori, Giorgia Speciale, appunto, e Marta Maggetti.

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